Il concetto della Divina commedia di Dante AlighieriG. Rondinella, 1859 - 496 pages |
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adunque altrimenti anime antichi argomento avarizia avea avesse avrebbe Beatrice buon Cacciaguida canto Capitolo Carlo di Valois celeste certo Cesare Balbo chè chiaro Chiesa cielo colle comentatori Concetto della Divina conchiudere Conciossiachè contrario cotesta Cristo cupidità Curia romana Dante debba dell'Inferno dice dimostrato dire diritto Divina Commedia fiere figura Filippo il Bello finzione Firenze ghibellini grazia guelfi guisa immagine Imperciocchè Inferno innanzi intendere interpretazione l'altra l'avarizia l'esilio l'Inferno libero arbitrio Lonza luogo Lupa maniera Marchetti medesimo mente mezzo Monarchia morale niuno Omero opera opinione Paradiso parole peccato pel Purgatorio perciocchè perocchè poco Poema poesia Poeta poetica politico Pontefice possa potuto principio pruova Purg quinci quod ragione sarebbe selva senso allegorico senso letterale sentenza sicchè sieno significare significazione simbolo smarrimento soggetto spiegazione superbia temporale turale tutt'i universale vedere Veltro verità vero verso viaggio Virgilio virtù vizii viziosa vuole zione
Popular passages
Page 486 - La tua benignità non pur soccorre • A chi dimanda, ma molte fiate Liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate In te magnificenza, in te s'aduna Quantunque in creatura è di bontate.
Page 258 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Page 156 - La gloria di Colui che tutto muove Per l'universo penetra, e risplende In una parte più, e meno altrove. Nel ciel, che più della sua luce prende, Fu...
Page 466 - La tua città, che di colui è pianta, Che pria volse le spalle al suo Fattore, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, Produce e spande il maladetto fiore , C' ha disviate le pecore e gli agni , Perocché fatto ha lupo del pastore. Per questo l' Evangelio ei Dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia sì , che pare a
Page 238 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 444 - Fiorenza dentro dalla cerchia antica, Ond'ella toglie ancora e Terza, e Nona, Si stava in pace sobria e pudica . Non avea catenella, non corona, ico Non donne contigiate , non cintura , Che fosse a veder più che la persona.
Page 199 - Che 1' una parte e 1' altra avranno fame Di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Faccian le bestie desolane strame Di lor medesme, e non tocchin la pianta, S' alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman, che vi rimaser, quando Fu fatto il nido di malizia tanta. Se fosse pieno tutto il mio dimando, Risposi lui, voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando: Chè in la mente m...
Page 451 - Esce di mano a Lui, che la vagheggia Prima che sia, a guisa di fanciulla, Che piangendo e ridendo pargoleggia, 2O4 L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore; Quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Page 231 - L'alto fato di Dio sarebbe rotto, Se Lete si passasse, e tal vivanda Fosse gustata senza alcuno scotto Di pentimento, che lagrime spanda.
Page 205 - Ch' io trovai lì , si fe' prima corrusca, Quale a raggio di sole specchio d' oro ; Indi rispose : coscienza fusca O della propria o dell' altrui vergogna Pur sentirà la tua parola brusca; Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, Tutta tua vision fa manifesta, E lascia pur grattar dov...