Lo specchio della vera penitenza di Iacopo Passavanti: novamente collazionato sopra testi manoscritti ed a stampa ; coi volgarizzamenti da Origene e da Tito Livio attribuiti al Medesimo PassavantiFelice le Monnier, 1856 - 405 pages |
Common terms and phrases
Accademici della Crusca acciò addomanda alcuna altrui ammaestra amore appo avea avvegna cagione Cartagine certo ch'è ch'ella chè Chiesa Codice colla colui confessare confessione confessoro contrizione cotale d'avere debbono detto diavolo dice san Gregorio dice santo Agostino dicea dimostra dire dolore domandare Ediz edizione essemplo fare penitenzia figliuoli Gesù Cristo giudicio gloria grazia Iddio Iesu Cristo imperò innanzi intendere interpetrare l'altro l'amore l'anima L'edizione l'uomo legge Leggesi luogo male Manoscritto mente misericordia morte nferno niuno padre parole Passavanti peccati veniali peccato mortale peccato originale peccatore pena persona piagnere possa Predicatori prete profeta propio puote qualunche quod quore sagramento Salmista Salviati san Bernardo san Paolo sanza sapere savio Ecclesiastico scienzia Scrittura sè medesimo séguita sieno sofficiente sogni spezialmente spregia stampa del 25 superbia Testo truova umilità uomini uomo vanagloria Vangelo vedere veggendo Vergine Maria vergogna veruna virtù vizio vuole
Popular passages
Page 44 - E a ciò che la mia venuta a te, sia d'alcuno utile ammaestramento di te, rendendoti cambio di molti ammaestramenti che desti a me, porgimi la mano tua, bel maestro ». La quale il maestro porgendo , lo scolaro...
Page 47 - ... uno cavaliere in su uno cavallo nero correndo, con uno coltello ignudo in mano; e della bocca e degli occhi e del naso del cavaliere e del cavallo...
Page 315 - ... è uno animale a modo d'uno satiro, o come un gatto mammone, che va la notte, e fa quella molestia alle genti ; e chi lo chiama fantasima.
Page 269 - ... utili e necessarie alla salute degli uditori e dicono sottigliezze e novitadi e vane filosofie, con parole mistiche e figurate, poetando e studiando di mescolarvi rettorichi colori che dilettino gli orecchi e non vadano al cuore.
Page 82 - E rispose a sè medesimo che mai no. Di tale pensiero conturbato e spaurito, gli venne un dolore e un pianto di contrizione; e abbandonando la vanità del mondo e 'l peccato, disse : — Or come sono stolti e miseri gli uomini del mondo , che , per piccolo diletto che vogliono nel mondo , vanno alle
Page 30 - Il quale, tutto ispaurito, tremando si levò, e andava dietro a questo isconosciuto cavaliere, al quale niuno era ardito di dire nulla. Venendo alla porta del palazzo, comandò il cavaliere al conte, che montasse in su uno cavallo che ivi era apparecchiato; e prendendolo per le redini e traendolosi dietro, correndo alla distesa, lo menava su per l'aria, veggendolo tutta la città, traendo il conte dolorosi guai, gridando: Soccorretemi, o cittadini, soccorrete il vostro conte misero, isventurato.
Page 200 - ... le braccia e mostrando le gambe ei piedi al fuoco, dicea « con parole dolci e soavi di suo stato, e domandava lui « quanto tempo era stato in quello diserto, e perché con
Page 304 - ... altra impresa, oa non morire sanza confessione, oa non morire di morte subitana, oa scampare del parto o di qualunche altra infermità : anzi è peccato ad usarle a qualunche di questi effetti, o di qualunch' altre cose temporali o corporali, con ciò sia cosa ch'elle furono scritte e spirate dallo Spirito Santo, o per ammaestramento e dottrina o per orazione, e non per altro uso. Che se la Scrittura fosse stata revelata da Dio o ordinata a tale uso, lo Spirito Santo l' averebbe revelato agli...
Page 305 - L'osservanzia del tempo, cioè in che dì o in che ora o in che punto altri imprenda a fare alcuna cosa di nuovo ; come sarebbe, intrare ad abitare in prima in casa nuova, mettersi la roba nuova, menare moglie, incominciare a fare mercatanzia o compagnia con altri, entrare in mare, entrare in signoria, radersi la prima barba, andare cercando la prima mancia nelle calendi, il primo dì 1 Eccessivo o cerimoniose dimostrazioni di culto.
Page 48 - Giuffredi tuo cavaliere, e in tua corte nodrito. Questa femmina, contro a cui io sono tanto crudele e fiero, è dama Beatrice, moglie che fu del tuo caro cavaliere Berlinghieri. Noi, prendendo piacere di disonesto amore l'uno dell'altro, ci conducemmo a consentimento di peccato; il quale a tanto condusse lei, che, per potere fare più liberamente il male, uccise il suo marito.