Opere Di Vittorio Alfieri Da Asti ...Majno, 1810 |
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allor alluma altrui amistade Amor anco Angli appien appo ardito Arno assai audace avrian avvien beato bella biasmarmi brama brando Britanni carmi ch'altra ch'ei ch'io ch'ogni ch'or ciel ciglio coturno crudo d'ogni danno dolce donna duol Ecco empia Europa fama Ferney fero fetido figli Galli GANDELLINI gente gloria gran grido guerriero hammi indi infame infra ingegno insano invan invidia l'alma l'altro l'uom lagrime leggi libero libertade lieta lograto lustro mille morte negra niun nobil nulla ODE QUARTA ODE QUINTA ognor omai onor parmi pianto piè poscia pregio pregno pria primier Prusso ratto s'ei s'io sangue SATIRA secura senno servaggio sien Sovra speme stolta stuolo sublime suol Taide tiranno tosto tremendo tristi tromba usbergo vantai veggio vendon verace vile visto VITTORIO ALFIERI viver vizj Voltéro vuol دو
Popular passages
Page 189 - Pallido in volto più che un re sul trono : Or duro, acerbo, ora pieghevol, mite ; Irato sempre e non maligno mai ; La mente e il cor meco in perpetua lite : Per lo più mesto, e talor lieto assai : Or stimandomi Achille ed or Tersite. Uom, se...
Page 43 - E di eloquenza naturale un fiume. Un po' di pena per tenerli a segno I du' abatini ei tre cavalierini Daranvi; onde fia questo il vostro impegno. Non me li fate uscir dei dottorini: Di tutto un poco parlino, in tal modo Da non parer nel mondo babbuini : Voi m'intendete.
Page 274 - L'adunco rostro, il nerboruto artiglio, Le poderose rapide sonanti Ali, e il fiso nel Sole ardito ciglio, Son dell'aquila prode alteri vanti. Da tal nobile augello io '1 nome piglio : Forse i miei prischi l'aquile tonanti, Che vincitrici fero il Ken vermiglio, Portaro un dì, sotto l'acciar sudanti.
Page 131 - O gran padre Alighier, se dal ciel miri Me tuo discepol non indegno starmi Dal cor traendo profondi sospiri Prostrato innanzi a' tuoi funerei marmi ; Piacciati, deh ! propizio ai be' desiri, D'un raggio di tua luce illuminarmi.
Page 54 - Nè dir potrai che a libertà pretesto Cercassi tu (qual buon Scrittore il de'), Combattendo ogni errore or quello or questo : Libertà (Gallo sei) non era in te : Tua firma stessa io te n'adduco in prova, Ser Gentiluom di Camera del Re. Nato in sozzura, o almen di gente nuova, Fregarti pur vigliaccamente al Trono Tentavi : e in ciò il deriderti mi giova. Non sublime, non provido, non buono, Nè ispirato, nè libero, nè forte, Di non-durevol Setta all'uom fai dono.
Page 191 - Che i mie' martiri omai fatti insoffribili Mi van traendo appien del senno fuore. Or (cieca scorta) odo il mio sol furore; E d'un pestifero angue ascolto i sibili, Che mi addenta, e mi attosca e squarcia il cuore In modi mille, oltre ogni dir terribili: Or, tra ferri e veleni, e avelli ed ombre, La negra fantasia piena di sangue Le vie tutte di morte hammi disgombre: Or piango e strido; indi, qual corpo esangue, Giaccio immobile; un velo atro m'ha ingombre Le luci; e sto, qual chi morendo langue.
Page 126 - Bieca, o Morte, minacci ? e in atto orrenda, L'adunca falce a me brandisci innante ? Vibrala, su : me non vedrai tremante Pregarti mai, che il gran colpo sospenda. Nascer, sì, nascer chiamo aspra vicenda, Non già il morire, ond'io d'angosce tante Scevro rimango ; e un solo breve istante De' miei servi natali il fallo ammenda.
Page 126 - Nascer, sì, nascer chiamo aspra vicenda, non già il morire, ond'io d'angosce tante scevro rimango; e un solo breve istante de' miei servi natali il fallo ammenda. Morte, a troncar l'obbrobriosa vita, che in ceppi io traggo, io di servir non degno, che indugi ornai, se il tuo indugiar m'irrita?
Page 189 - Sublime specchio di veraci detti, Mostrami in corpo e in anima qual sono : Capelli, or radi in fronte, e rossi pretti ; Lunga statura, e capo a terra prono ; Sottil persona in su due stinchi schietti ; Bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono ; Giusto naso, bel labro, e denti eletti...
Page 131 - Figlio, i' le strinsi, e assai men duol; ch'io diedi nome in tal guisa a gente tanto bassa, io da non pur calpestarsi co' miei piedi. Se in me fidi, il tuo sguardo a che si abbassa? Va, tuona, vinci: e, se fra pie' ti vedi costor, senza mirar sovr'essi passa.