La poesia giovanile e la Canzone d'amore di Guido Cavalcanti: studi di Giulio Salvadori col testo dei sonetti vaticani e della canzone de due facsimili ...Società editrice Dante Alighieri, 1895 - 138 pages |
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La Poesia Giovanile e la Canzone d'Amore di Guido Cavalcanti: Studi di ... Giulio Salvadori No preview available - 2018 |
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abento acconcio acesmo addomando aggio Alberto Magno alcuna almiparere amadore amare amico amme antichi Aristotele assai Averroe bieltate canzone Cavalcanti ch'i chè ched chero chessi Chiaro Davanzati chivol chome chore chosa chui ciascun cortesia cuore d'amore Dante dell'amore dell'anima dice dicho dimora dirittura disio divoi dolce dolente dolore donna dottrina elom equanto face Amor fermo core Filippo Villani filosofia filosofia naturale fiorentini Firenze forma franc gentil cor gioia gioioso Guelfi Guido Guido Cavalcanti Guinizzelli guisa Guittone GUITTONE D'AREZZO Ildebrandino intelletto intelligibili l'intelletto lasso loco Madonna Mahdi materia mente mercede merzè messer morte neente neun nobile null'ora nuova onore parole passione pena pensare pensiero piacere podere poesia poeta poetica posso potenza probabilmente Prov puote ragione rime savere segnoria seguire sença sensitiva sente seria morte servire sessantun sicchè sinestro sonetti SONETTI VATICANI spiriti trattato trova trovatori tuttor umile vede veggio Villani vòl volere vuol
Popular passages
Page 78 - S'io avessi le rime aspre e chiocce, come si converrebbe al tristo buco sovra '1 qual pontan tutte l'altre rocce, io premerei di mio concetto il suco più pienamente; ma perch'io non l'abbo, non sanza tema a dicer mi conduco; che non è impresa da pigliare a gabbo discriver fondo a tutto l'universo, né da lingua che chiami mamma o babbo.
Page 31 - Morte gientil, rimedio de' cattivi, merzè merzè a man giunte ti cheggio : vienmi a vedere e prendimi, che peggio mi face amor : che mie...
Page 23 - Membrandomi ch'ogn'om di mal s'adorna, di ciaschedun son forte disdegnosa, e verso Dio la mia persona torna. Lo padre mio mi fa stare pensosa, ca di servire a Cristo mi distorna: non saccio a cui mi vol dar per isposa.
Page 41 - 1 su' proprio ? e dove . . . dimora ? e è sustanza o accidente o memora ? è cagion d'occhi, o è voler di core ? 5. Da che procede suo stat...
Page 6 - Se mia laude scusasse te sovente Dove se' negligente, Amico, assai ti laudo, un poco vaglie. Come se...
Page 124 - Vèn da veduta forma che s'intende, che prende — nel possibile intelletto, come in subietto, — loco e dimoranza.
Page 85 - Dilettossi di musica e di suoni, e di sua mano egregiamente disegnava. Fu ancora scrittore perfetto, ed era la lettera sua magra e lunga e molto corretta, secondo io ho veduto in alcune pistole di sua propria mano scritte.
Page 23 - Dio servire, e dipartirmi d'ogni vanitale, però che veggio crescere e salire matte2za e villania e falsitate; ed ancor senno e cortesia morire, e lo fin pregio e tutta la bontate; ond'io marito non vorria né sire, né stare al mondo per mia volontate. Membrandomi ch'ogn'uom di mal s'adorna, di ciaschedun son forte disdegnosa, e verso Dio la mia persona torna.
Page 34 - Se m'à del tutto obliato Merzede, già però fede il cor non abandona, anzi ragiona di servire a grato al dispietato core. E, qual sì sente simil me, ciò crede; ma chi tal vede (certo non persona) ch'Amor mi dona un spirito 'n su
Page 131 - Christi passionum, qui et eius quae in futuro revelanda est gloriae communicator: pascite qui in vobis est gregem Dei, providentes non coacte sed spontanee secundum Deum, neque turpis lucri gratia sed voluntarie...