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CAPITOLO OTTAVO.

DEL TERZO CIELO.

Può ben asserirsi e meglio provarsi, che la Vita Nuova e'l Convito non sono due opere diverse, ma due parti d'un' opera sola, cioè l'enigma e lo scioglimento. L'autore stesso c'informa avere scritta la seconda per giovare la prima, e noi sempre più mostreremo non esservi nodo di questa che non possa disciorsi per mezzo di quella. Tutto ciò che nella Vita Nuova è offerto come reale esistenza, è cangiata nel Convito in mentale concetto; in guisa che, nel passare dall' una all' altro, ti sembra aver fatto tragitto dal mondo delle cose a quello delle idee; sino al punto che quanto lì ti parea persona qui ti si muta in figura. Siccome però il poeta ghibellino fè di essi quasi una doppia guida da introdurre il conoscitore del linguaggio mistico dalla più bassa platea sino al più alto proscenio di quel magico teatro, ove pose in azione i personaggi mascherati della sua Divina Commedia, così non perderemo di vista lo scopo ch'egli ebbe in mira, e con ciò comprenderemo quello che in gergo è detto mondo spirituale e mondo terrestre.

Scrivea quello Swedenborg che fè lo stesso viaggio di lui : "J'atteste en toute VÉRITÉ, que le Seigneur a deigné me choisir pour enseigner sa doctrine; j'atteste, qu'ayant été plusieurs années dans le monde spirituel, et dans le monde terrestre, j'ai vu les Cieux et les Enfers*; que j'ai conversé mille fois avec les anges et les esprits; que le Seigneur lui même

"Il y a entre les bons et les mechans la même différence qui existe entre le Ciel et l'Enfer. Tout ce qui est bien et dans l'ordre correspond au Ciel, tout ce qui est mal et contre l'ordre correspond à l'Enfer. Le bon et le vrai se rapportent au Ciel, le mal et le faux se rapportent à l'Enfer. Vouloir et faire le bien du prochain, sans aucune vue mercénaire, c'est avoir le Ciel en soi, c'est être dans la société des anges." (Swedenborg.) Modo antico di figurare si è questo: "Dapprima con l'aspetto delle divine

a ouvert les yeux de mon esprit*." Da quest' uomo, sì ben informato delle cose di quaggiù e di lassù, potremo aver perciò qualche importante notizia: or dunque favete linguis, giacchè è dottore trilingue de' più matricolati†.

cose eran riguardate tutte le cose umane." (Vico, Scienza Nuova, cap. 34.) "Les objets spirituels sont représentés dans les naturels, et ce qui est représenté est représentatif et correspondance. La science des correspondances étoit chez les anciens la science des sciences. Cette science fut connue des orientaux et des Egyptiens, qui l'exprimèrent par des signes et par des hièroglyphes, les quels furent méconnus dans la suite des temps, et produisirent l'idolatrie." (Swedenborg.)

* "La science des correspondances peut seul ouvrir les yeux de l'esprit, devoiler le monde spirituel, et faire connoître ce qui ne tombe pas sous les sens corporels. Le sens littéral de la parole est la base et le contenant du sens spirituel : tous deux sont unis comme le corps et l'âme." Così Swedenborg medesimo, il quale scrive ancora che "l'ange porte en soi son ciel," che "le ciel a la forme d'un homme," e che "la lumière divine éclaire la vue intérieure des anges, et leur vue extérieure qui réside dans les yeux." E già vedemmo che l' uomo interno, con forma di cielo, ha per occhi il Sole e la Luna, detti i due occhi del cielo, i quali corrispondono agli occhi dell'uomo esterno. Insegnano i catechismi che il tempio de' Muratori figura l'universo, onde ha volta stellata con sole e luna; ma insegnano ancora che quel tempio stesso figura il corpo del proselito: "The temple represents our body." (Light on Masonry, p. 266.) Quindi se il tempio figura il Cosmo o l'universo, il sole e la luna son fuori del proselito; ma se figura il Microcosmo o l'uomo, puoi di lui dire con gl' Indiani: "Il cielo è il suo capo, il sole e la luna son gli occhi suoi." (Vedi dietro, p. 75.) E s'ei considera in quel tempio l' immagine di sè stesso, fuori di sè, capirai perchè dica che i suoi occhi son fuori degl'istrumenti loro. Ecco spiegato il mistero, lo ripetiamo.

+"Odi profanum vulgus et arceo: Favete linguis:" così Orazio, che, allontanati i profani, si dichiara subito dopo "Musarum sacerdos;" e sappiamo che le nove Muse figuravano i nove cieli, e questi i gradi della scienza. Là dove ei dice a Valgio: "Tu semper urges flebilibus modis Mysten ademtum," annota il Jani, che "Mysten, agnomen domesticum privatim dederit, quod initiatus esset in certis quibusdam mysteriis, forte Musarum." E perciò il Musarum sacerdos scrisse Favete linguis...canto. Accennammo altrove ch' ei si valea di mistica favella, di che citammo un esempio nella sua terza ode, diretta a Virgilio che partiva per la Grecia. Vedemmo ivi ch' ei comincia con invocar propizj alla nave, che portava la metà dell'Anima sua (“dimidium Anima meæ,”) la terza stella planetaria e 'l terzo segno zodiacale, Venere e i Gemelli; e vedremo più in là che la nave figura appunto l'iniziazione ai misteri. Se ei, qual sacerdote delle Muse, esprimeva i mistici sensi di tutte e nove, dovea dire Favete linguis...canto.

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'Les anges du troisième ciel sont tels, parce qu'ils sont dans l'amour du Seigneur, qui ouvre le troisième dégré de l'esprit intérieur, lequel est le receptacle de toute la sagesse *. Ces anges du troisième ciel croissent en sagesse par le moyen de l'oreille, et non par le moyen des yeux: l'oreille correspond à la perception, et l'œuil à l'intelligence. Par cette science on sait que l'homme renait après sa mort, qu'il a un corps, une figure, des sens, comme sur la terre, excepté qu'au lieu d'être matériel cet homme est spirituel, mais réellement et trèsparfaitement homme; que dans le monde spirituel il voit les mêmes objets, et il vit et agit avec ses semblables comme dans le monde terrestre; que la lumière correspond à l'Intendement de l'homme, et la chaleur à sa Volonté; qu'il y a trois dégrés dans la vie, les quels correspondent aux trois cieux :” onde il terzo grado corrisponde al terzo cielo, come più e più volte dicemmo coi libri rituali alla mano; infatti nel grado intitolato "La Chiave della Massoneria" è detto al proselito:

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· Le sette stelle rappresentano i sette principali e differenti gradi, pei quali vi convien passare, onde ottenere l'altezza della gloria."

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Quali sono i nomi de' sette pianeti?" E la risposta li nomina ad uno ad uno. Curioso è però l'osservare che la loro serie è in quest' ordine confuso: Sole, Luna, Marte, Giove, Venere, Mercurio, Saturno; in cui, come ognun vede, Venere è il terzo pianeta in ordine retrogrado: anche questo sarà forse un mistero t.

Ora che siamo informati delle belle cose note agli spiriti del

*"Il y a trois dégrés dans la vie, les quels correspondent aux trois cieux; l'esprit de l'homme est distingué et divisé en trois dégrés, le naturel, le spirituel et le céleste." (Swedenborg.) I due ultimi rispondono ai sensi mistici, e 'l primo al letterale; poichè questi gradi, in cui lo spirito dell' uomo è diviso, sono i gradi della scienza occulta, insiti in esso.

"What are the names of the seven planets ?-Sun, Moon, Mars, Jupiter, Venus, Mercury, and Saturn." Vedi per ambe le citazioni Light on Masonry, pp. 261, 267. E' da riflettere che anche i giorni della settimana, i quali corrispondono ai sette pianeti, trovansi mal ordinati così: Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica: dove il dì di l'enere è anche terzo in ordine inverso.

terzo cielo (e non son mica tutte, vegga l'altre chi ne ha voglia*) torniamo a Dante; e favete linguis, perchè con più d'una lingua ei parlava a quegli spiriti che sicuramente l' intendevano.

Nel Convito comentando la prima mistica canzone, la quale, per sua confessione, ha il di dentro e il di fuori, comincia così: Voi che intendendo il terzo ciel movete,

Udite il favellar ch' è nel mio core,

Ch'io nol so dire altrui, sì mi par nuovo;

e così annota: E' da sapere chi e quanti sono costoro che sono chiamati alla udienza mia; e qual è questo terzo cielo, il quale dico loro muovere ; e prima dirò del cielo, poi dirò di loro a cui io parlo; avvegnachè quelle cose, per rispetto alla VERITÀ, assai poco sapere si possono."

Discorrendo delle gerarchie celestiali, scrive che la loro sicura esistenza si ritrae "per molte maniere di parlare;” e molte, come dicemmo, n'erano state introdotte da Federico Secondo, e adottate dai dottori trilingui; e subito dopo aggiunge: "Noi semo di ciò ammaestrati da colui che le fece, da colui che le conserva, cioè dallo Imperatore dell'Universo ch' è Cristo, figliuolo del Sovrano Iddio, e figliuolo di Maria Vergine, femmina veramente; e figliuolo di Gioacchino e d'Adamo uomo verot, il quale fu morto da noi, perchè ci recò vita‡, il quale fu luce che illumina noi nelle tenebre §, siccome dice Giovanni Evangelista; e disse a noi la VERITÀ di queste cose, che noi sapere senza lui non potevamo, nè vedere veramente. La prima cosa e 'l primo segreto che ne mostrò fu una delle creature predette; ciò fu quello suo grande legato che venne a Maria, giovinetta don

Fra le altre cose Swedenborg narra una sua visione in cui "le Soleil du ciel se montre, et ce soleil n'est autre chose que le Seigneur; mais il n'est vu que des anges du troisième ciel: les autres n'en voient que la lumière."

+ Linguaggio furbesco: Cristo suona unto, e l'Imperadore era detto un prodotto dell' Impero. La setta veniva appellata Maria; e Dante si figurd in Adamo, perchè creatore del nuovo gergo. Le pruove di ciò sono non solo in questa opera ma nello Spir. Antip. e nel Com. Anal. della Commedia.

Il quale a chi si riferisce, ad Adamo, o a quello ch' è più innanzi? La stessa domanda fo pel secondo il quale, che tosto segue.

§ La stessa frase usa, nell' indicare il gergo nuovo, ch' ei sostitui a quello eh'erasi prima usato: "Questo sarà luce nuova, sole nuovo, il quale surgera

Se

zella di tredici anni, da parte del sanatore celestiale *." gue di più a dire che Santa Chiesa, Sposa e Segretaria di Cristo, Imperatore dell' Universo ("della quale dice Salomone: Chi è questa che scende dal deserto piena di quelle cose che dilettano, appoggiata sopra l'amico suo?"), "dice, crede e predica queste nobilissime creature quasi innumerabili, e partele per tre gerarchie, ch'è a dire tre principati santi, ovvero divini; e ciascuna gerarchia ha tre ordini; sicchè nove ordini di creature spirituali la Chiesa tiene e affermat. Lo primo è quello degli Angeli, lo secondo degli Arcangeli, lo terzo de' Troni; prima gerarchia, non prima quanto a nobiltà, ma quanto a nostro salire a loro altezza ‡. Poi sono le Dominazioni, le Virtuti, li Principati: seconda gerarchia. Poi le Potestati, li Cherubini, li Serafini terza gerarchia. Ed è potissima ragione della loro speculazione e il numero in che sono le gerarchie, e il numero in che sono gli ordini. Chè, conciossiachè la Maestà Divina sia in tre persone ch'hanno una sostanza, di loro si puote

ove l'usato tramonterà, e darà luce a coloro che sono in tenebre." (Convito.) Il tutto sta a conoscere il senso interno del gergo nuovo, detto da lui sole nuovo: "Ce sens intérieur a été devoilé à quelques hommes, et sur tout par les

anges, qui aperçoivent dans la parole tout autre chose que ce que l'homme y voit pour les anges mêmes il y a deux sens internes." (Swedenborg.) L'uomo ne vede un solo, il letterale, e l'angelo due di più; il primo è esterno, o aperto, e i due sono interni o chiusi, onde han bisogno di due chiavi.

* Nel Paradiso cangiò questo legato in corona che va a posarsi in fronte a Maria; e nel Purgatorio cantò di lui:

"L'Angiol che venne in terra col decreto

Della molti anni lagrimata pace,

Ch'aperse il ciel dal lungo suo divieto,
Giurato si saria che dicesse ave;

Però ch'ivi era immaginata quella

Ch' ad aprir l'alto Amor volse la chiave."

Dal nove di tali ordini ritrarrà più sotto la cagione di chiamar nove la donna sua, ossia il complesso della scienza occulta in sua mente impressa.

Frase dubbia, che può riferirsi tanto al suo salire mistico nel poema,, dove fa la stessa enumerazione e distribuzione, quanto al suo salire a tal nobiltà ch' esprime. Avverto il lettore che nel trascrivere accorcio qualcuna delle ingarbugliate frasi del testo: vegga chi vuole come ivi giacciono.

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