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altri melodie di voci, altri i corsi delle stelle, altri la natura delle cose, altri i colti dei campi, altri l'arte di acquistar danari, altri diverse arti del secolo, e molti si allegrino in diverse letizie ovvero scienze di questo mondo, ed io mi allegrerò nel Signore, ed esulterò in Dio Gesù mio, imperocchè in questo certamente trovo tutti i beni, in questo trovo ogni dolcezza, in questo trovo ogni salute. Questo sia la scenza mia, questo la grammatica mia, la logica mia, il cantico mio, questo la mia filosofia, questo le ricchezze mie, questo le delizie mie. Bastami poter intender il significato di questo nome, comunque eziam si voglia, imperocchè intender questo è perfetta sapienza. Certamente, dice l'Apostolo, ho giudicato me non saper cosa alcuna tra voi, se non Gesù Cristo, e questo crocifisso (1). Ma forse perchè alcun desidera intendere ancora questo meco, e alcuno eziam per avventura non intendendo si persuade che questo intenda, vediamo come diversamente questo nome da diversi è inteso.

E acciocchè meglio intendiate, e crediate quelle cose ch'io dico, farò distinzione e similitudine. Alcuni certamente l'intendono per il solo udito degli orecchi, alcuni ancora per l'adito del cuore, ovver l'orecchio della mente, ma molto confusamente, alcuni per ombre, ma chiaramente e distintamente vedute, alcuni cziam per certo tatto, ed alcuni del tutto lo veggono apertamente; e per intender meglio questa cosa, adduco una similitudine. Sia una gran caverna sotto terra e quadra, ed un gran luminare nel principio, dipoi in questo siano diversi animali, i quali giuochino, e discorrano a traverso della caverna di modo che l'ombre pervengano a riscontro delle pareti della caverna, e dopo questi animali, cioè nel mezzo della caverna, quattro colonne e cinque uomini dei quali uno sia cieco, incatenato appresso alla prima colonna, e l'altro sia non al tutto cieco, ma che vede con certa obombrazione, e non veda chiaramente cosa alcuna, ma confusamente, e sia legato alla colonna, si che risguardi il parete, dove sono le ombre, e non si possa voltare. Al medesimo modo sia legato ancora il terzo, ma vegga chiaramente. Similmente ancora vegga chiaramente il quarto, si che spesse volte sia tocco da quelli animali dietro alle spalle, di maniera però che mai non veggà che sia quello che lo tocchi; e pongo che questi quattro mai non veggano se non questa metà

(1) 1. Cor. 1.

siano

della caverna con le ombre, nè ancora sè medesimi l'un l'altro, ed il quinto sia sciolto, e vegga il lume e gli animali e tutta la caverna. Questi adunque conosce le ombre e le cause loro distintamente, e questo che è loccato conosce che è qualche cosa che lo tocca, e fa ombra, ma non sa che sia quello. E parimente il terzo, quantunque non così chiaramente, ed il secondo conosce confusamente. Ma il primo ch'è cieco, che non è tocco nè vede l'ombre, non può conoscer questo, se non per udito d'altri. Questa caverna adunque somiglia a questo mondo. Noi certamente che siamo in questo mondo non conosciamo le cose immateriali ed invisibili di Dio se non per ombre, e così questo nome di Gesù è da diversi diversamente conosciuto. Alcuni lo conoscono apertamente come li beati angeli e gli uomini, li quali però non lo comprendono. Imperocchè solo Dio, cioè la santa Trinità comprende questo nome ineffabile, onde Ieremia, come disopra abbiamo allegato, dice incomprensibile a pensare. Alcuni legati dai sensi non lo possono apertamente vedere, perciocchè non mi vedrà l'uomo, dice il Signore, e viverà (1). Quasi dicendo: se mi vorrà vedere, bisogna che prima si scioglia dal corpo, perchè vivendo in questa vita sensibile non mi potrà vedere. Ma nondimeno questi si sentono esser tocchi dal nome di Gesù, cioè perchè veggono l'ombre e sentono il tatto. Le ombre certamente sono alcune fantasme di quella grandezza che fa lo Spirito Santo secondo quel detto: Faremoti le perle d'oro con punti d'argento (2); dove parlano gli angeli, ovvero la santa Trinità all'anima alla quale fa similitudine d'oro, cioè della Divinità. Ma oltra di ciò, ciascuna anima di costoro è tocca da dolce amore e sente maravigliosamente mutarsi, udito questo nome di Gesù; si sente, dico, mutarsi di celeste mutazione e soprannaturale, di modo che questa mutazione l'assorbe, e falla languire, ed esclama agli angeli e santi: Vi scongiuro figliuole di Ierusalem, se troverete il mio diletto, che gli annunciate ch' io mi consumo d'amore (3); e per questo tallo quantunque non vegga Cristo, nondimeno più conosce il suo significato che gli altri uomini che questo non hanno. Conosce certamente perchè questa trasmutazione non può essere senza virtù divina, massi

(1) Exod. 33.

(2) Cant. 1.

(3) Ib.

mamente perchè si smentica tutte le cose terrene, e dice con l'Apostolo: Tutte l'altre cose penso esser danno, e stimole come sterco, acciocchè io guadagni Cristo. Pensa certamente tutte le cose essergli danno, perciocchè giudica ogni altra cogitazione che lo rimove dalla considerazione e dal tatto di Gesù, essergli nociva e cattiva, e però stima tutte l'altre cose per questa cogitazione essergli danno e per il grandissimo amore pensa che siano come sterco per guadagnar Cristo. E non solamente fa smenticar tutte le cose terrene, ma ancora volentieri patire tutte le tribolazioni. Per il tatto certamente di questo nome tutti i martiri tanto del vecchio quanto del nuovo testamento corsero al martirio; imperocchè conobbero ch' era una gran cosa. Ma perchè sopra tutti toccò la beatissima e gloriosissima vergine Maria, perciocchè sentì tutta la sua plenitudine, secondo quel detto di san Luca: Lo Spirito Santo sopravverrà in te, e la virtù dello Altissimo ti adombrerà (perchè toccolla spiritualmente e corporalmente), e però lo conobbe più di tutti, e consumossi d'amore, e giubilò di allegrezza. Onde grandemente eccitata da gaudio spirituale esclamò: Lo spirito mio ha esultato in Dio mio salutare. Che cosa è questo salutare se non Gesù ? Ma ne occorrono ancora certe cose da dire; le quali quante siano udiamole parimente.

Ho detto alle vostre carità nella similitudine poco avanti detta, ch' uno dei quattro solo era tocco. Questo significa quelli che sono perfetti. Perchè adunque quelli che non sono tocchi non ponno conoscere che cosa sia questo tatto, se loro non è persuaso in qualche modo da quel che li tocca, bisogna che sia alcuno che tocchi e persuada. Io nel vero non sono del numero di quelli che sono perfetti, il quale giaccio fino al presente ai piedi del Signore pregandolo ch' abbia misericordia di me, e aspeltando che mi dica: Scuotiti dalla polvere, sta' su, siedi Ierusalem, sciogliti dai legami del collo tuo, captiva figliuola di Sion. Vengano dunque avanti quelli che possono persuadere, ed acciocchè intendi quel ch' io voglio dire, adduco un' altra similitudine. I vostri mercatanti per acquistar tesori corrono per mare e per terra, e vanno ai luoghi dove sanno poter ritrovar quel che desiderano. Se uno di mille andasse ad un luogo non consueto come ad una terra secca, inculta e sterile, e cominciasse a cavare per trovar il tesoro, certamente ti faresti beffe di lui, с se fossero due, ancor non crederesti ivi esser tesoro, e simil

mente se vi andassero tre o quattro o dieci'; ma se per avventura con gran fatiche e spese vi andassero tutti i mercatanti, e specialmente quelli che sono più prudenti, certamente crederesti allora, che non andrebbono senza causa, e che trovassero qualche gran tesoro. Così adunque è del nome di Gesù. Per questo veramente possiamo estimare che significhi qualche cosa grande, e che gli è molto delettabile, traendo forte l'appetito qual tocca, perchè da molti grandi e sapienti uomini fa estimato grande. Imperocchè gli è scritto del popolo ebreo: Dio è conosciuto in Giudea, in Israel grande è il nome di quello; e de' Gentili : Grande è il nome mio nelle genti (1). Acciocchè tu vegghi ch'essi estimavano questo veramente grande, guarda l'opere loro. Imperocchè i padri del vecchio testamento erano di lontano guardando e salutando, e nondimeno avendo questo nome nel cuore, ogni cosa tolleravano, perciocchè tutti ebbero la fede del Salvatore, onde Giacob morendo disse: Aspetterò il tuo salutare, Signore. Abel certamente tocco da questo nome offerì l'ostia che piacque a Dio. Abram tollerò peregrinazione co' suoi figliuoli, ed offerse il figliuolo a Dio. Moisè istimò maggior ricchezza l'improperio di Cristo, che 'l tesoro degli Egizi. Isaia ancora ucciso e Geremia percosso, ed altri profeti similmente tribolati. Altri patirono dispregi e battiture, ed oltre di ciò legami e prigioni. Furono lapidati, furono segati per mezzo, furono tentati nella occisione di coltello, e furono morti. E che dirò io di san Giovan Battista, e degli apostoli? Paolo apostolo certamente testificando Agabo che se egli andasse in lerusalem, saria iegato e tradotto in man delle genti, e piangendo tutti pregandolo che non si partisse, disse: Che fate piangendo ed affliggendo il cuor mio? Io sono apparecchiato non solamente di esser legato, ma ancora di morire in Ierusalem per il nome del Signor Gesù. Per questo nome andavano i martiri allegri al martirio, e tutti gli altri Santi tocchi da questo nome sopportando ogni cosa passarono di questa vita. Conciosiacosa adunque che tutti corrano dopo questo nome per apprenderlo, è segno manifesto che gli è qualche cosa grande. Onde se tanto furono mossi per questo nome i martiri quanto più era mossa Maria vergine? Oh quante volte si consumava il cuor suo, quando chiamava il figliuolo per nome! Corriamo adunque, fratelli, ancor noi dopo questi santi, ed intendiamo

(1) Psal. 75, Malach. 1.

il significato di questo nome, non solamente per l'udito degli orecchi, ma ancora per il tatto, imperocchè è sopra ogni nome che si noma non solamente in questo secolo, ma ancora nel secol futuro. Ma veniamo oramai alla comparazione degli altri uomini posti nella caverna.

Dico adunque che siccome colui che è tocco conosce in es sere quelle cose che lo toccano, e veggendo l'ombre, conosce che quell' ombre si fanno da alcune cose, non però comprende che cose sian quelle, così i santi perfetti hanno alcune illuminazioni, e certe similitudini del significato di questo nome di Gesù, ed alcuni tatti ed incitamenti, li quali dimostrano una certa cosa divina e grande; e però quando sentono questo nome si consumano e sentono non so che di grande che non possono esprimere. ma esclamano dentro di sê: Signor nostro quanto è ammirabile il nome tuo nell' universa terra! E cercano ogni giorno la perfetta visione, acciocchè perfettamente conoscano questo nome ; ed altri sono assomigliati a quello che vede l'ombre e non è tocco. Imperocchè alcuni hanno alcune chiare illuminazioni e similitadini del significato di questo nome, come quelli che hanno gran lame della fede, e quantunque non sia stato senza qualche tatto, nondimeno questi alle volte non sono molto rapiti dallo Spirito Santo, perchè qualche volta sono posti ad insegnare nella chiesa, ma se fussero tocchi da troppa dolcezza di questo nome, forse cercheriano le solitudini, e non vorriano proveder agli altri. Questi sono quelli che del Salvatore hanno chiarezza e per li mirabili effetti che ogni giorno contemplano, e più per il lume interiore, perciocchè di questo sono certificati. E siccome i primi sono assomigliati alli Serafini, così questi alli cherubini; e quanto più si assuefanno di contemplare, tanto sono fatti più chiari secondo quel detto di San Paolo: Ma noi tutti con la faccia scoperta, speculando la gloria del Signore, nella medesima immagine siamo trasformati di gloria in gloria come dallo spirito del Signore; e finalmente pervengono ancora a quella pura dolcezza. Ed altri sono assomigliati a quelli che veggono l'ombre, ma confusamente, e questi sono i principianti, nei quali al presente ancora abbondano le passioni. Hanno certamente ed essi per fede il nome di Gesù nel cuore, ma per le lor passioni non possono conoscere se non confusamente il significato di quello, perchè hanno ancora obombrato l'intelletto, perciocchè sono come il vino che bolle. Nel vero bisogna che prima discendano al basso

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