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quelle cose che leggi? e tu adunque se sei savio rispondi con l'Eunuco: E in che modo lo posso io, se alcuno non mi mostrerà? Dimmi adunque tu, chi è quello che te lo può mostrare? Certamente Filippo era uomo, e l' Eunuco leggeva la lettera e non l'intendeva. Pensi tu che Filippo aprisse gli occhi dell' Eunuco? Certamente solo quegli aperse gli occhi dell' Eunuco che mandò Filippo. Sappi, fratello qualunque tu sei, che il libro è signato, c niuno lo può aprire se non quegli che ha la chiave di David, che apre e niun serra, serra e niun apre (1). Questi è l'agnello del quale è scritto: Ecco (dice San Giovanni) ha vinto il Lione della tribù di Iuda, radice di David, acciocchè apra il libro, e sciolga i sette signacoli suoi (2). Se adunque non apre il libro, indarno ti affatichi, e non vai rettamente. Se alcuno volesse scavar la terra e non avesse la zappa, o altro istrumento di ferro, or non si affaticherebbe indarno? Ovvero se con le mani volesse cavarla, or potrebbela rompere ? Così chi vuole cavar la terra delle scritture per trovar Cristo, o s'affaticherà indarno se non ha la zappa dello Spirito santo, o si romperà nella fede, se andrà col solo intelletto naturale. Adunque fratelli, leggete le scritture fedelmente, umilmente e devotamente se le volete intendere e trovar Cristo. Fedelmente, perchè se non crederete, non intendercte. Umilmente, acciocchè non ti presumi del tuo ingegno, ma dimandi umilmente la intelligenza di Dio, secondo il consiglio di San Giacomo. Se alcun di noi (dice San Giacomo) ha bisogno di sapienza dimandi a Dio, il quale ne dà a tutti abbondantemente, e non rimprovera (3). Perchè ogni sapienza è da Dio, e con quello fu sempre, e innanzi al mondo (4). Corri alla fonte, cioè al Signore Gesù, il quale è fonte di sapienza, come è scritto: Il fonte di sapienza la parola di Dio negli eccelsi (5). Divotamente, acciocchè tu abbi l'animo pronto di operare, come leggi, acciocchè provi in te medesimo quelle cose che leggi; altramente se leggi e non operi, si aggraverà il cor tuo, e in te si adempierà quel detto di Isaia: Udite audienti, e non volete intendere, e vedete le visioni, e non volete conoscere. I beato Giovanni adunque rende vero testimonio per le scritture Del verbo della vita. E noi an

(1) Apoc. 3. (2) Apoc. 5. (3) Iac. 1.

(4) Eccl. 1.

(5) Ibi.

cora ardiremo di render questo testimonio a voi, perchè gli è testimonio dello Spirito Santo. Se noi togliamo il testimonio degli uomini, il testimonio di Dio è maggiore (1); è adunque maggiore il testimonio delle scritture, che il testimonio di San Giovanni. Se adunque, dicendo San Giovanni: Annunciamo a voi, quelle cose che abbiamo udite, crediamo; molto maggiormente si dee credere, se le scritture queste cose annunciano. Seguita: Quel che abbiamo veduto con gli occhi nostri. Certa cosa è che San Giovanni vide Gesù predicare avanti la morte, e viddelo morto e livido per le piaghe, e lo vidde resuscitato alla vita immortale. Onde beati furono gli occhi di quello, secondo quel detto di San Matteo: Beati sono i vostri occhi, perchè vedono, e le vostre orecchie perchè odono; io in verità vi dico, che molti profeti e giusti desiderarono veder quelle cose che voi vedete, e non le viddono, e udire quelle cose che voi udite, e non le udirono. Ma se lui solamente avesse veduto la carne, e non avesse creduto la divinità, non saria stato beato; come nè anche luda, nè i farisei che perseguitavano Cristo, furono beati. San Giovanni adunque avea veduto allora la carne, ma non la divinità, perchè niuno vidde Dio giammai (2), se non perchè ha veduto la divinità per le mirabili cose di quello. Della sua divinità adunque e noi rendemo testimonio per il vedere delle cose sue mirabili. Dove nota che siam detti allora vedere cose invisibili, quando vediamo alcune cose corporali per la potenza visiva, per le quali poi deveniamo per l'intelletto alla cognizione d'alcuna cosa spirituale. Siccome quando io vedo alcuno che opera spesse volte alcuna cosa, io dico, già vedo la vita di questo uomo; quando vedo che alcun si move, dico, vedo che 'l vive; io ancora in questo modo ho veduto Dio. Onde anche i filosofi l'hanno veduto in questo modo. Perchè le cose invisibili intese per quelle cose che sono fatte si vedono (3). Ma lasciamo le ragioni che sono per il moto e per la causa, acciocchè procediamo per le altre che sono più sottili. Imperocchè da una banda vediamo Dio facilmente, cioè per l'ordine dell' universo, nel quale sono cose molte contrarie e avverse. Che adunque tutte le cose serbino il luogo ed ordine suo, e ad un solo si riducano non può esserc, se non da

(1) lac. 5.

(2) Io. 1.
(3) Rom. 1.

uno che governa. Vediamo ogni anno gli arbori mandar fuora i fiori e far i frutti e l'inverno rimaner senza foglie. Se noi con l'ajuto dello spirito diligentemente considerassimo queste cose mirabili del Signore, certamente conosceremmo la sua divinità, ma per la consuetudine son fatte vili. Ma conosci Dio almanco in te medesimo. Imperocchè chi ti dà il movimento? Noi viviamo in lui, ci moviamo in lui e siamo in lui (1), ma la vita era luce degli uomini, e la luce riluce nelle tenebre, e le tenebre non la compresono (2); e così la divinità è nel mondo, e a noi si offerisce in molti modi, ma noi insensati, alienati, acciecati non la vediamo. Imperocchè era la vera luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Era nel mondo e il mondo è fatto per lui, e il mondo, non l'ha conosciuto. Udiamo adunque, e rendiamo testimonio della sua divinità, dicendo: Quel che abbiamo veduto. Cioè nelle cose sue mirabili. Conosciate, fratelli, in voi Dio, e nell'altre creature, e ricevetelo nei cuori vostri per fede. Tutti quelli che l'hanno ricevuto, gli ha dato potestà di esser fatti figliuoli di Dio a quelli che credono nel nome suo. Seguita: Quel che abbiamo veduto, e dice la glossa: cioè avvertendo la divinità nell' uomo. Ma questo è a noi grande opera e fatica. Certamente San Giovanni avverti la divinità nell' uomo Cristo Gesù, perchè vidde i miracoli che lui ha fatto, e conobbe che egli era risuscitato da' morti. Onde dice : E abbiamo veduta la gloria sua, gloria come di unigenito del padre pieno di grazia e di verità (3). Ma noi come rendiamo testimonio di questa cosa, se a San Giovanni non crediamo? Certo e di questo non manca testimonio. Nel vero San Giovanni rende testimonio della divinità dell' uomo Cristo Gesù, perchè vidde le cose sue mirabili. Onde dice: Quel che abbiamo veduto. E noi ancora della medesima cosa, vi rendiamo buon testimonio, perchè abbiam veduto le cose sue mirabili. Onde audacemente dico: Vi annunciamo quel che abbiamo veduto. Lasciamo che ogni giorno si fanno miracoli nella chiesa di Dio, e specialmente nel cacciare dei demonj nel nome di Gesù e santi suoi, e alziamo un poco gli occhi a contemplar sottilmente la croce di Cristo. So che questa cosa è fatta vile per la consuetudine: getta via adunque la consuetudine, e eccita l'animo che dorme: Sve

(1) Act. 17.

(2) Io. 1.
(3) Io. 5.

gliati, dice San Paolo, tu che dormi, e levati su da' morti, e Cristo ti illuminerà (1). Considera che se non fosse Dio che è stato crocifisso, il quale ha convertito a sè tutto l'universo mondo, e specialmente gli uomini savi, e i filosofi, come fu Dionisio Areopagita e Agostino e molti altri filosofi e principi della terra, chi si averebbe degnato giammai di adorare uno crocifisso e chiamarlo suo Dio, e, che è più, abbandonare ogui cosa per amor suo, se in quello non si vedesse la divinità? E ancora più conferma la fede, che gli Apostoli predicando per l'universo mondo, hanno convertito gli uomini alla fede. Essi furono uomini idioti, di bassa condizione, e che non sapevano lettere, i quali niuno gli arebbe seguitati, specialmente predicando cose alte e che eccedevano l'umano ingegno, cose aspere e dure, che gli uomini le fuggono, se Dio non parlasse in quelle. E questo par mirabile sopra tutte le cose, che la chiesa è augumentata è accresciuta, avendo tutto il mondo congiurato contra di lei, e uccidendosi ogni giorno martiri crudelmente; ma sempre cresceva il numero dei fedeli. Onde bisogna dire: Il dito di Dio è qui (2). Onde di Erode Agrippa, come dice una glossa nel capo 26 degli Atti degli Apostoli, si legge che in una concione avuta ai Giudei, abbia detto: se vi presumete dell'aiuto della religione, avendo già i discepoli di Gesù ripieno il mondo, pensiamo che non senza volontà di Dio quella religione accresca, Abbiamo adunque ardimento di dirvi, Quel che abbiamo veduto; ma sono molti che questo non vogliono credere, perchè Dio gli ha fatti ciechi per i grandissimi lor peccati. La parola della Croce a quelli che periscono è stoltizia, ma a quelli che sono salvi, cioè a noi, è virtù di Dio, perchè gli è scritto: Perderò la sapienza delli sapienti, e riproverò la prudenza de' prudenti (3). Dove è il sapiente? dove è lo scriba? dove è l'inquisitore di questo secolo? Or non ha fatto Dio stolta la sapienza del mondo? Ecco adunque che avrete il testimonio dell' udito, del vedere e del gusto della croce di Cristo, e dell' odorato della vita sua e dei discepoli suoi, perocchè gli è scritto il buon odore di Cristo siamo a Dio, in questi che sono salvi, e in quelli che periscono (4). Ad altri certamente è l'odor della morte nella morte, ad altri l'odor della vita

(1) Eph. 5.

(2) Exo. 8.
(3) 1. Cor. 1.

(4) 2. Cor. 2.

nella vita. Avete adunque testimonio ancora dell'odorato e del gusto sotto quella parola: Quel che abbiamo veduto, benchè non sotto il nome dell' odorato ovver gusto per la ragion sopradetta. Resta adunque a render testimonio del toccare.

Ma perchè l'ora passa, siamo costretti più presto romper il parlare, che terminarlo. Riservando questo adunque ad un altro giorno, raccogliamo in somma quel che abbiam detto. Della gloria dei beati abbiamo dichiarato una sol cosa, cioè della ammirazione e stupore di tante cose, cominciando da Dio, procedendo per ogni grado infino all' ultimo, e abbiamo detto questo esser fatto per il Verbo, e abbiamolo testificato per quattro sensi, cioè per l'udito delle scritture, per il vedere delle cose mirabili, per l'odorato e gusto della croce di Cristo e predicatori suoi. Essendo adunque, come dice l'Apostolo, circondati da tante nuvole di testimoni, deponendo ogni peso e il peccato a noi circostante per la pazienza corriamo alla battaglia che ne è proposta (1). Pregherete Dio che vi faccia intender per operare queste cose, e a me dia che nell'altro sermone si confermi la fede nei vostri cuori, e per quella parimente perveniamo alla gloria dei santi. Per Gesù Cristo Signor nostro il quale col Padre e Spirito santo vive e regna per tutti i secoli de' secoli. Amen.

(1) Ad Heb. 12.

SAVONAROLA, Opere. Vol. I.

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