Ammaestramenti degli antichi

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Tipografia delle belle arti, 1836 - 315 pages
 

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Page 312 - Si permette che la suindicata opera si stampi; però non si pubblichi senza un secondo permesso, che non si darà, se prima lo stesso Regio Revisore non avrà attestato di aver riconosciuto nel confronto essere la impressione uniforme all'originale approvato.
Page 91 - Morali. La santa Scrittura agli occhi della nostra mente è posta come uno specchio, a ciò che la faccia del nostro animo in lei sia veduta. Quivi conosciamo le nostre sozzure, quivi...
Page 93 - ... parla semplicemente insieme e adornissimamente. 3. Della semplicità. 4. leronimo, nel prologo della Bibbia. Io non voglio che nelle sante Scritture tu ti sdegni per la semplicità e quasi viltà di parlare ; le quali cose o per vizio delli traslatori o vero studiosamente sono così dette, a ciò che ammaestrassero più leggiermente la moltitudine delle persone, e che in una medesima sentenzia altro vi sentisse il dotto e altro il non dotto. 5. leronimo, a Pagmachio. L'ecclesiastica Scrittura,...
Page 27 - Bella virtù è vergogna , e soave grazia ; la quale ha luogo non solamente ne' fatti, ma eziandio nelle parole , di non trapassare il modo del favellare, e che nessuna cosa laida suoni nel tuo dire. 3. Ambrosio quivi medesimo. Sì come ne' vecchi ha luogo e si conviene gravezza di costumi, e ne...
Page 65 - Sì come lo posato ragionamento suole ammaestrare, così la contenzione disfà tutto; la quale, lasciato lo conoscere del vero, genera pur briga. 13. Isidoro, in Sinonima, libro secondo. Nel disputare togli via la battaglia e la pertinace difesa del vincere. E di questa materia, hai qua di sotto, nella trentesimasesta distinzione, capitolo « de contentione ». 14. Autore. Dunque, disputazione dee essere con modo molto composto. 15. Seneca, a Lucillo.
Page 29 - La buona contrada e la buona aria non giova tanto al corpo, come agli animi non bene sani conversare con migliori di sé: la qual cosa, quanto possa, conoscerai vedendo che le fiere bestie per lo conversare degli uomini diventano mansuete. (3) Nel diritto sentiero. (4) L
Page 94 - Sappiano i letterati, che tutti i modi di parlare i quali i gramatici a greco nome chiamano tropi, i nostri autori hanno usato, e molto più che possano credere o pensare quelli i quali non sanno i detti autori, e in altre lettere hanno i detti modi apparato; i quali modi quelli che gli sanno, gli conoscono ne' santi libri, e per quello sapere sono alquanto aiutati a meglio intenderli.
Page 62 - Se tu mi parti l'arte dall'uso, più utile è uso sanz'arte che arte sanz'uso. 5. Tullio, nel primo della Nuova Rettorica. Di questo t'ammonisco, che arte sanz'uso non giova molto. 6. Seneca, nel settimo de Beneficiis. Suole fare più pro se tu abbi pochi detti di sapienzia in pronto e in uso, che non fa se tu hai apparato molte cose e non l'abbi a mano. 7. Vigezio, de Re Militari.
Page 69 - Tommaso, che questo è quando uomo incomincia a pensare dal principio di tutto '1 fatto, sì come quando cerchiamo alcuno verso del salmo, noi ci facciamo da capo. 25. La sesta è pigliare simiglianze. 26. Tommaso, nella Seconda della Seconda. Di quelle cose che uomo si vuole ricordare, pigli alcune convenevoli simiglianze, ma non al tutto usate, imperò che delle cose disusate noi più ci maravigliamo, e così l'animo più forte v'è distenuto (i).
Page 124 - Onora il padre tno ei dolori della madre tua non dimenticare: ricorditi che se per loro non fossi, tu non saresti, e rendi loro come eglino a te. 3. Ecclesiastico. Chi teme Iddio onora padre e madre, e quasi a signore serve a coloro, che lo ingenerarono, in opere e in parole con ogni pazienzia. 4. Ecclesiastico. Figliuolo, ricevi la vecchiezza del padre tuo, e non lo contristare in tutta la vita sua.

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