Opere minori, Volume 17Presso Gius. Ruggia e C., 1837 |
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alcuni Alfredo il grande allorchè altrui amor proprio anco Anglesey animo astanti barbari bisogno buona caccia casa Catone il Censore celia censura ch'egli Châtel chè Chilperico ciascuno civilizzazione colla concubine condanna conversazione corruzione costumi credere crocchi d'avere d'essere d'uopo delitti dice dimanda dire diritto discorso donne edizione Enrico III erano erat demonstrandum falso ferocia figli Fingal forza Francia furono Galateo generale Giacobbe GIOJA giorno giovani giuoco guerra idee inciviliti Inghilterra IX secolo l'addietro l'altrui l'ignoranza l'uomo ladro legge lode Luigi XIV maggiore mente mezzo morale mostrare nemici nissuno obbiezione opinione Ostrogoti padre parlare parole passione persone piacere piaceri poeta poligami popoli rozzi possono presente prostituzione prova pubblico pulitezza quod ragione ridere ridicolo risposta scorsi secoli seguente selvaggi sentimento Sichem signore sociali spirito storia stra talvolta trova turale uomini uomo vanità vece vede vino virtù vizi XVI secolo zione وو
Popular passages
Page 323 - Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Page 175 - Che tutti in casa far star bene io godo. — Ma, Signor, le par egli ? a me, tre scudi ? Al cocchier ne dà sei. — Che impertinenza! Mancan forse i Maestri, anco a du
Page 102 - Terribil fosti 155 qual tempesta, o guerrier, de' flutti tuoi; tu sgorgasti valor; l'alta tua voce quella valea di mille duci e mille. Sciogli doman le biancheggianti vele, fratel d'Aganadeca; ella sovente 160 viene all'anima mia per lei dogliosa, qual sole in sul meriggio: io mi rammento quelle lagrime tue; vidi il tuo pianto nelle sale di Starno, e la mia spada ti rispettò mentr'io volgeala a tondo...
Page 2 - Le donne, i cavalier', l'arme, gli amori. Le cortesie, le audaci imprese, io canto...
Page 175 - Mancan forse i maestri, anco a du' scudi ? Ch'è ella in somma poi vostra scienza? Chi siete in somma voi, che al mi' cocchiere Veniate a contrastar la precedenza? Gli è nato in casa, e d'un mi' cameriere ; Mentre tu sei di padre contadino, E lavorano i tuoi l'altrui podere.
Page 108 - Là ai contrasta, e la questioh si cribra Con ostinato replicare alterno Di sì, e di no. Di trenta voci acute, Stridule, rauche, reboanti, e gravi, Dissonanti fra lor , odi un confuso Frastuono ingrato di parole , e d'urli, Di tumulto, e di strida, onde la volta Concava echeggia , e rimbombando assorda . La civile Modestia , ed il buon Senso Là in un angolo stringono le...
Page 101 - Ullino, e mostra coll'esempio di Tremmor che le guerre delle loro famiglie non venivano da un odio ereditario, ma da una gara di gloria, e che anzi esse da principio erano amiche e congiunte. Passa indi ad allontanargli...
Page 378 - Invenio igitur legem volenti mihi facere bonum, quoniam mihi malum adiacet: condelector enim legi Dei secundum interiorem hominem : video autem aliam legem in membris meis repugnantem legi mentis meae et captivantem me in lege peccati, quae est in membris meis.
Page 101 - Finalmente mette in opera un tratto di generosità singolare, che doveva espugnar l'animo il più indomabile. Svarano era vinto: Fingal era padrone della sua vita e della sua libertà. Ma questi si scorda della sua vittoria : suppone che Svarano sia libero come innanzi la battaglia, e propone per soddisfarlo un nuovo cimento personale, come se il passato non dovesse decidere. Svarano non è un nemico vinto, ma un ospite nobile a cui si desidera di far onore. Se Dionigi...
Page 115 - Così adunque, come questi modi e molti altri a questi somiglianti che tendono ad impedir la voglia e l'appetito altrui ancora per via di scherzo e per ciancia sono spiacevoli e debbonsi fuggire...