Opere minori, Volume 17

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Popular passages

Page 323 - Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Page 175 - Che tutti in casa far star bene io godo. — Ma, Signor, le par egli ? a me, tre scudi ? Al cocchier ne dà sei. — Che impertinenza! Mancan forse i Maestri, anco a du
Page 102 - Terribil fosti 155 qual tempesta, o guerrier, de' flutti tuoi; tu sgorgasti valor; l'alta tua voce quella valea di mille duci e mille. Sciogli doman le biancheggianti vele, fratel d'Aganadeca; ella sovente 160 viene all'anima mia per lei dogliosa, qual sole in sul meriggio: io mi rammento quelle lagrime tue; vidi il tuo pianto nelle sale di Starno, e la mia spada ti rispettò mentr'io volgeala a tondo...
Page 2 - Le donne, i cavalier', l'arme, gli amori. Le cortesie, le audaci imprese, io canto...
Page 175 - Mancan forse i maestri, anco a du' scudi ? Ch'è ella in somma poi vostra scienza? Chi siete in somma voi, che al mi' cocchiere Veniate a contrastar la precedenza? Gli è nato in casa, e d'un mi' cameriere ; Mentre tu sei di padre contadino, E lavorano i tuoi l'altrui podere.
Page 108 - Là ai contrasta, e la questioh si cribra Con ostinato replicare alterno Di sì, e di no. Di trenta voci acute, Stridule, rauche, reboanti, e gravi, Dissonanti fra lor , odi un confuso Frastuono ingrato di parole , e d'urli, Di tumulto, e di strida, onde la volta Concava echeggia , e rimbombando assorda . La civile Modestia , ed il buon Senso Là in un angolo stringono le...
Page 101 - Ullino, e mostra coll'esempio di Tremmor che le guerre delle loro famiglie non venivano da un odio ereditario, ma da una gara di gloria, e che anzi esse da principio erano amiche e congiunte. Passa indi ad allontanargli...
Page 378 - Invenio igitur legem volenti mihi facere bonum, quoniam mihi malum adiacet: condelector enim legi Dei secundum interiorem hominem : video autem aliam legem in membris meis repugnantem legi mentis meae et captivantem me in lege peccati, quae est in membris meis.
Page 101 - Finalmente mette in opera un tratto di generosità singolare, che doveva espugnar l'animo il più indomabile. Svarano era vinto: Fingal era padrone della sua vita e della sua libertà. Ma questi si scorda della sua vittoria : suppone che Svarano sia libero come innanzi la battaglia, e propone per soddisfarlo un nuovo cimento personale, come se il passato non dovesse decidere. Svarano non è un nemico vinto, ma un ospite nobile a cui si desidera di far onore. Se Dionigi...
Page 115 - Così adunque, come questi modi e molti altri a questi somiglianti che tendono ad impedir la voglia e l'appetito altrui ancora per via di scherzo e per ciancia sono spiacevoli e debbonsi fuggire...

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