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vicinanza ed altre ragioni anche più gravi, i nostri magg ori la considerarono com'esenzione di quella di Spagna. Ma, quando poi per la declinazione di quella monarchia, e per la forza de' tempi, della spagnuola cessò il pericolo, si sottrassero anche alla Inquisizione delegata all'uso di Roma, salvi sempre facendo i diritti e le ragioni dell' épiscopato. Così almeno io leggo in questa bella e gloriosa pagina di nostra storia, la quale, se non ha militari conquiste a parrare, di civili conquiste non manca, onde possa Napoli giustamente trar vanto.

FINE DEL SETTIMO ED ULTIMO LIBRO.

APPENDICE

A

Sul conte di Matera nominato nel 1. libro ho raccolto le seguenti notizie.

Diurnali di Giacomo Gallo, pubblicati
da Scipione Volpicella, pag. 7.

Anno 1494, 8 maggio. Et un Citatino napolitano dello popolo che si chiamava Gio. Carlo Tramontano, mastro della Zecca, fe'un arco trionfale di legname, et di tela avanti S. Agostino per lo Re passava (per lo quale lo re passava) per là solto, et gusto (costò) trecento ducati (Giorno della Incoronazione di Alfonso secondo).

Passero, Giornali, pag. 73.

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Dalli 8 di jugno 1495 incomenzaro a governare l' eletto del popolo, perchè da questo tempo avante hanno governato li gen-tilhuomini absolutamente: et tornato che fu lo Signore Ferrante II in Napoli trovai come lo re Carlo de Valois, detto Carlo VIII, haveva incomenzato a fare conoscere allo puopolo de Napoli quello che per li capitoli doveva giustamente loro toccare. Et la prima eletione fo fatto eletto del popolo Messer Gioan Carlo Tramontano con 12 altri compagni, et ordinosse che la banca dello puopolo stesse in santo Agostino: e tornato che fo lo re in Napoli.... trovai la detta eletione, et havendo conosciuto havere receputo questo Regno per causa dello puopolo, et anco che sariano per governare maggiore cosa che Napoli, se li concesse et affirmò per li capitoli et privilegi, et come ho detto lo primo è stato Messer Ioan Carlo Tramontano con 12 consiglieri, et è stato fatto per sei mesi, governa molto bene, e tene in grassa et pace la terra.

pag. 77.

Vedendo li frangise come la terra s'era levata a rumore contro di loro et che per elietto de lo popolo era uno citadino nominato Messer Ioan Carlo Tramontano, grande Aragonese, subito incomenzaro a fuggire ecc.

pag. 89.

A li 25 novembre 1495 è partito da Napoli Messer Gio. Carlo Tramontano, citadino napolitano, come ad eletto et capo de lo popolo dt Napoli, lo quale ci andato con 500 infanti napolitani in servitio dello Signore re Ferrante II a Sarno, li quali infanti sono stati pagati per lo puopolo di Napoli che debbiano stare per la guardia di detto Signore Re, et sono stati pagati in questo modo, che fo misso uno bacile alla banca di santo Agostino, et ogni citadino metteva quello che posseva, et così sono pagati.

pag. 111.

In questo anno 1497 foro fatte le cinquine per Gio. Carlo Tramontano, ch'era mastro della zecca di Napoli, et de tutto lo Regno, et per lo primo se spendevano a cinque tornise l'una ec. pag. 112.

Io vi dissi di sopra che alli 8 di giugno 1495 incomenzaro a governare li eletti de lo puopolo che da qui innanzi avevano governato li gentil'huomini soli, et per la prima volta fu eletto Messer Gio. Carlo Tramontano con 12 consiglieri.

pag. 120.

In questo tempo Messer Ioan Carlo Tramontano, citadino napolitano, cavalcai per Napoli conte di Matera (julio 1498). La cronica di Notar Giacomo nota lo stesso fatto in 8bre 1497. Vedi qui appresso nella nostra appendice.

pag. 130.

Alli 20 di settembre 1502 fo pigliato lo conte de Matera nominato Ioan Carlo Tramontano, citadino napolitano, in questo modo che essendo insuto detto conte et D. Ioanne Castriota duca di Ferrandino da Taranto, et con loro in compagnia altri 70 huomini d'arme di più natiune et venuti a Castellaneta et essendo andati a correre a Gravina et havendo fatto preda di alcune cape de bestia, et presuni di questo foro avvisati dui capitani franzesi ecc.

pag. 131.

Nell'anno 1503 essendo le guerre in Puglia cioè l'illustrissimo signore gran Capitano di re di Spagna, e lo duca d' Amburz franzese, et stando lo Signore gran Capitanio in Barletta et in sua compagnia molti Signuri taliani, cioè lo Signore Prospero et Fabrizio Colonna, lo Signore duca di Termine nominato lo Signore Andrea di Altavilla di Capua, lo signor conte di Popoli, lo conte di Matera nominato Ioan Carlo Tramontano, che già si era liberato da potere di franzesi ecc.

pag. 136.

Allì 28 di aprile 1503 lo Signore gran Capitanio di re di Spagna nominato D. Consalvo Ferrante de Corduba ensio da Barletta, et venne la volta de la Cerignola, quale se teneva per franzesi, accompagnato da molti Signuri Taliani, come fo lo Signore Prospero e lo Signore Fabritio Colonna, lo conte de Popolo de casa Cantelmo, lo Signore D. Iovanne de Iovara et lo conte de Potenza, padre di D. Ioanne, et lo Signore duca di Termine nominato lo Signore Andrea di Altavilla di Capua, lo conte di Matera nominato Ioanne Carlo Tramontano. citadino napolitano. ec.

pag. 137.

In questo mezzo lo conte di Matera Gio. Carlo Tramontano con certi altri Signuri napolitani arrivaro avanti la porta dello mercato, et certi napolitani volontariamente, et senza licenza delli eletti de Napoli con accette roppero la porta dello Mercato et fecero entrare lo conte de Matera con l'altri Signuri ecc. pag. 146.

In questo tempo che lo Signore Re stava a Pozzuolo, in Napoli si facevano grandissimi preparatorii, cioè un ponte allo muolo grande lungo in mare circa cento passi, et uno nobile tabernacolo dove si posava lo Signore Re et la Regina sua mogliere: passato che havevano detto ponte, et era questo tabernacolo tutto d'oro fino lavorato, et tutto coperto di panno, et anco per Napoli si fecero di molti archi triunfali, come fo uno allo largo della piazza dell'Olmo, fatto per le genti dello puopolo et uno altro ne fece lo conte di Matera nominato Ioan Carlo Tramontano. citadino napolitano, davanti di S. Agostino

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