Ammaestramenti degli antichiTipografia delle belle arti, 1856 - 315 pages |
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acciocchè Agustino alcuna altrui Ambrosio amici ammaestra animo apparare Aristotile Autore bene bisogna buona Cassiodoro cercare certe ciascuno colla coloro colui cominciamento conosce continua conviene corpo credere Cristo cuore cura dare dato debbono desidera dice diletto dire diremo dispregiare DISTINZIONE domanda Ecclesiastico epistolarum eziandio fare femmina filosofo giudicio gloria grande Gregorio guardare Ieronimo intendere ivi medesimo l'altre l'animo l'uomo lascia legge leva libro lode lungo luogo lussuria maggiore male malvagità Massimo meglio memoria mente morte natura naturale niuna officiis onore opera ordine pare parlare parole peccato pena pensa perde perocchè persona poco porta possono proprio proverbi puote quarto quegli quinto quivi medesimo ragione rendere Rettorica riceve RUBRICA Santi sanza sapere sarà savio Seneca a Lucillo Seneca ivi medesimo signoria spesso studio teme terzo tosto trovare Tullio uomo utile vale vede vegghiare venire verità vero verso viene virtù virtudi vivere vizio voglio volere volte
Popular passages
Page 94 - La varietà toglie fastidio. 5. Cassiodoro, Epistolarum libro terzo. Usanza umana è che le svariate cose danno dilettevole sapore; e quantunque in uso sieno le nobili vivande, fastidio fa ogni cosa che sazia. 6. Cassiodoro, ivi, libro septimo. Niuno dubita che gli uomini per soave varietà si riconfortano, però che nel continuare delle cose si genera fastidio. La dolcezza del mele a chi '1 continua viene dispiacevole.
Page 69 - l contendere del disputare .... (1). 12. Isidoro, terzo de Summo Bono. Sì come lo posato ragionamento suole ammaestrare, così la contenzione disfà tutto; la quale, lasciato lo conoscere del vero, genera pur briga. 13. Isidoro, in Sinonima, libro secondo. Nel disputare togli via la battaglia e la pertinace difesa del vincere. E di questa materia, hai qua di sotto, nella trentesimasesta distinzione, capitolo « de contentione ». 14. Autore. Dunque, disputazione dee essere con modo molto composto....
Page 129 - Le cicogne, quando i padri , o loro madri per vecchiezza perdono le penne, sicché non sono acconci; a cercare i lor cibi ; i figliuoli scaldano le fredde membra, procacciano loro l' esca , e con pietosa vicenda essendo giovani , rendono quello, che da' padri, essendo parvoli, ricevettono.
Page 98 - Sappiano i letterati, che tutti i modi di parlare i quali i gramatici a greco nome chiamano tropi, i nostri autori hanno usato, e molto più che possano credere o pensare quelli i quali non sanno i detti autori, e in altre lettere hanno i detti modi apparato; i quali modi quelli che gli sanno, gli conoscono ne' santi libri, e per quello sapere sono alquanto aiutati a meglio intenderli.
Page 128 - Onora il padre tno ei dolori della madre tua non dimenticare: ricorditi che se per loro non fossi, tu non saresti, e rendi loro come eglino a te. 3. Ecclesiastico. Chi teme Iddio onora padre e madre, e quasi a signore serve a coloro, che lo ingenerarono, in opere e in parole con ogni pazienzia. 4. Ecclesiastico. Figliuolo, ricevi la vecchiezza del padre tuo, e non lo contristare in tutta la vita sua.
Page 74 - Quelli sono di migliore ricordanza, l'anime de' quali non hanno molti movimenti e diversi pensieri. 33. Nella Poetria Novella (i). La memoria richiede morbidezza, e non rincresclmento; se tu le vuogli piacere, non la caricare; ch'ella vuole essere benignamente trattata, non caricata; però che ella è cosa sfuggevole, e alla turba delle cose non basta. 34. Grazio, nella Poetria. Ogni soperchio va fuori del petto ripieno. 35. L'ultima cosa che vale a memoria sono i versi e le rime e cotali cose, le...
Page 95 - ... leronimo, sopra la pistola ad Ephesios. Se alcuna cosa è la quale in questa vita mantenga l'uomo savio, e che conforti l'animo di dimorare quieto tra l'angosce e tempestadi di questo mondo, quella cosa credo io che principalmente sia la santa Scrittura e '1 suo studio. 5. leronimo, in una Pistola. Usa la santa Scrittura in vece di specchio, le sozze cose racconciando, le belle conservando e più belle faccende, perché la Scrittura specchio è che le laidezze mostra e insegnale rammendare. 6....
Page 88 - Conviene che si guardi il poeta che non usi soperchio parole disusate, però che elle spesso molestamente sono sostenute. 7. Aristotile, nel primo della Topica. Le cose si deono nominare come la moltitudine usa. 8. Ennio. Usare parole molto comuni e usate ovvero molto disusate e aspre, pare iguale peccato, ma più molesta cosa e maggiore colpa pare a me che sia, dire parole nuove e non udite che comuni e laide. 9. Quintiliano, primo de Oratoria Institutione. Usanza è verissima maestra di parlare,...
Page 82 - ... la terra molto abbondevolmente. 4. Autore. Anco la dottrina è segno di sapienzia, spezialmente nel ben parlante dottore. 5. Aristotile, nel primo della Metafisica. Segno d'uomo saputo è potere insegnare. 6. Cassiodoro, Epistolarum libro primo. Parlare communemente ci è dato, ma solo lo parlare ragionevole e adorno mostra disagguaglianza da