Orlando furioso: preceduto da alcuni pensieri di V. Gioberti, Volume 2

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Page 258 - Che molta quantità n' era in quel loco. 80 Altri in amar lo perde, altri in onori, Altri in cercar, scorrendo il mar, ricchezze ; Altri nelle speranze de' signori, Altri dietro alle magiche sciocchezze , Altri in gemme, altri in opre di pittori, ' Ed altri in altro che più d'altro apprezze . Di sofisti e d'astrologhi raccolto E di poeti ancor ve n'era molto. 81 Astolfo tolse il suo, che gliel concesse Lo scrittor dell...
Page 261 - Che , poi ch' usci da' bei vostri occhi il telo Che 'l cor mi fisse, ognor perdendo vegno? Né di tanta iattura mi querelo, Purché non cresca , ma stia a questo segno ; Ch'io dubito, se più si va scemando, Di Venir tal, qual ho descritto Orlando. Per riaver l
Page 105 - ... ben che né macchia vi può dar né fregio lingua sì vile, e sia l'usanza vecchia che '1 volgare ignorante ognun riprenda, e parli più di quel che meno intenda. Lasciate questo canto, che senza esso può star l'istoria, e non sarà men chiara.
Page 406 - Orlando, fa che ti raccordi di me ne l'orazion tue grate a Dio; né men ti raccomando la mia Fiordi... — ma dir non poté ligi, e qui finio.
Page 264 - Astolfo di saper desio i gran misteri e gl' incogniti sensi; e domandò di tutte queste cose l'uomo di Dio, che cosi gli rispose: 18 — Tu déi saper che non si muove fronda là giù, che segno qui non se ne faccia. Ogni effetto convien che corrisponda in terra e in ciel, ma con diversa faccia. Quel vecchio, la cui barba il petto inonda, veloce...
Page 17 - ... nferno, ove il pensar di vui ch'abbia così lasciata, assai più ria sarà d'ogn'altra pena che vi sia. — A questo la mestissima Issabella, declinando la faccia lacrimosa e congiungendo la sua bocca a quella di Zerbin, languidetta come rosa, rosa non colta in sua stagion, sì ch'ella impallidisca in su la siepe ombrosa, disse: — Non vi pensate già, mia vita, far senza me quest'ultima partita. Di ciò, cor mio, nessun timor vi tocchi; ch'io vo' seguirvi o in cielo o ne lo 'nferno.
Page 2 - II pazzo dietro lor ratto si muove: uno ne piglia, e del capo lo scema con la facilità che torria alcuno da l'arbor pome, o vago fior dal pruno.
Page 261 - Ne' bei vostri occhi e nel sereno viso, nel sen d'avorio e alabastrini poggi se ne va errando; et io con queste labbia lo corrò, se vi par ch'io lo riabbia.
Page 266 - Achille fu, come è fama, né si fiero Ettorre; e ne son stati e mille e mille e mille che lor si puon con verità anteporre: ma i donati palazzi e le gran ville dai descendenti lor, gli ha fatto porre in questi senza fin sublimi onori da l'onorate man degli scrittori.
Page 406 - Di me nell' orazion tue grate a Dio ; Né men ti raccomando la mia Fiordi.... Ma dir non poté ligi; e qui finio. E voci e suoni d' angeli concordi Tosto in aria s' udir, che l' alma uscio ; La qual, disciolta dal corporeo velo, Fra dolce melodia sali nel cielo.

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