Commedia di Dante Allighieri, preceduta dalla vita e da studi preparatori illustrativi, esposta e commentata da Antonio LubinL. Penada, 1881 - 932 pages |
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Acheronte adunque alcun allegorico amore Angeli anime Aristotele ascendere avea Babilonia Beati beatitudine Beatrice Bernardo buon Cacciaguida canto Canzone Catone celeste Cerbero cerchio ch'è ch'egli ch'io chè Chiesa ciascuno Cielo colla Commedia conoscere contemplazione convien Convito cornice cornici del Purgatorio Cristo d'amore Dante dell'Inferno detto dice dire divina divina Commedia donna dottrine Empireo Enea erano esso fece figlio Filosofia Firenze furono Gerusalemme Ghibellini Giacobe giustizia grazia Guelfi Iddio imagine Inferno intendere l'Alunno l'anima l'autor l'Inferno l'umana l'uomo legge libro Lucifero luogo Maestro Matelda mediante mente Metilde mondo Monte morte mostra occhi opere Ordini Papa Paradiso Paradiso Terrestre parla parole peccati pena Platone Poema Poeta poscia principio pure Purgatorio quivi ragione Santi sarà scienza senso sette Signore spirito Stazio Superbia tale telda teologi terra Terrestre tosto tratto trova uomini vedere vide Virgilio virtù vizî zione
Popular passages
Page 516 - Per me si va nella città dolente; Per me si va nell'eterno dolore; Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore : Fecemi la divina Potestate, La somma Sapienza e il primo Amore. Dinanzi a me non fur cose create Se non eterne, ed io eterno duro: Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate ! Queste parole di colore oscuro Vid'io scritte al sommo d'una porta; Perch' io : Maestro, il senso lor m
Page 517 - Questi non hanno speranza di morte; e la lor cieca vita è tanto bassa, che invidiosi son d'ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; Misericordia e Giustizia gli sdegna : non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Page 288 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 516 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch...
Page 527 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 524 - Io venni in loco d' ogni luce muto, Che mugghia, come fa mar per tempesta, Se da contrari venti è combattuto. La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina, Voltando e percotendo li molesta, Quando giungon davanti alla ruina, Quivi le strida, il compianto e il lamento, Bestemmian quivi la virtù divina.
Page 271 - Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo. Gridando : Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo : I' vegno, per menarvi ali' altra riva Nelle tenebre eterne in caldo, e 'n gielo: E tu, che se...
Page 526 - Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte : Caina attende chi a vita ci spense.
Page 552 - Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d' onor sì degno. E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi : Da ch...
Page 70 - Che del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo quel che tra gli altri è più tardo.