Poesie e prose [ed. by E. Bindi and C. Guasti].

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Popular passages

Page 134 - L' imagine di sua sorella bianca, Ma poco dura alla sua penna tempra; Lo villanello, a cui la roba manca, Si leva e guarda, e vede la campagna Biancheggiar tutta, ond...
Page 94 - Amor, che longiamente m' hai menato A freno stretto senza riposanza, Allarga le tue redini in pietanza, Che soverchianza — m' ha vinto e stancato: Ch'ho più durato — ch'io non ho possanza, Per voi, madonna, a cui porto lianza, Più che non fa Assassino in suo cuitato, Che si lascia morir per sua credanza. Ben éste affanno dilettoso, amare E dolce pena ben si può chiamare.
Page 221 - Nam mihi videtur M. Tullius, cum se totum ad imitationem Graecorum contulisset, effinxisse vim Demosthenis, copiam Platonis, iucunditatem Isocratis. Nec vero quod in quoque optimum fuit, studio consecutus est tantum, sed plurimas, vel potius omnes ex se ipso virtutes extulit immortalis ingenii beatissima ubertas. Non enim ' pluvias,' ut ait Pindarus, ' aquas colligit ; sed vivo gurgite exundat,' dono quodam providentiae genitus, in quo totas vires suas eloquentia experiretur.
Page 38 - Ma il negare l'esistenza di quel principato, parmi a un tempo negazione di fatti, solenne ingratitudine ai nostri migliori, ed ignoranza dei veri interessi della lingua; la quale non si può mantenere viva e bella in niun luogo, come in quelli ov'è universalmente e volgarmente parlata.
Page 305 - Amore il viver mio mena e combatte , E batte — come nave il vento in onda; Voi siete il mio pennel che non affonda.
Page 47 - Italia : poichè egli di particolare viene ad essere » per le vostre diligenze comune ; e l' Italia, non più un » paese in più città e dominii partito, ma una città sola » d'una sola lingua addiviene. Il fare questa unità di » lingua, che poi influisce nell...
Page 273 - Questo severo ammaestrare teneva che la natura di quelli » non si torcesse per male vie, ma pura e netta pigliasse le » buone arti; e cui a milizia oa legge o ad eloquenza inchi» nasse, a quella tutto si desse, quella tutta s'ingoiasse.
Page 327 - Molza, che loco è quello ! in che sito è egli posto ! che morbidezza e che agj vi sono ! che piaceri e che spassi ci avemmo ! Uditene uno fra gli altri. Voi avete a sapere che Luigetto Castravillani è qua, siccome è per tutto ; e per mia tribulazione, da che son qui non me l' ho potuto mai spiccar da dosso. E non m'è solamente ombra al corpo, ma fastidio e tormento all' animo, e quel ch' è peggio, disonore ed infamia.
Page 163 - Non so se m' inganni, ma mi pare al certo che la grandezza stessa di Cicerone, la quale pure un così immenso spazio comprende, non sia da uguagliarsi a quella del Padovano scrittore. Se non ai tempi d'Augusto , in cui il non voler comandare a...
Page 193 - ... i versi di quell'incomparabile anima di Virgilio mi fan mormorare più dolcemente il ruscello , mi fan verdeggiare il prato più frescamente. E diciamo anche, che il prato e il ruscello ci rendono alla lor volta più belli ancora i versi d' Grazio e Virgilio : come i paeselli dipinti e...

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