La maniera mutata: il "dolce stil novo" tra Scrittura e "Ars poetica"

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Vita e Pensiero, 1998 - 346 pages
Il dibattito sul cosiddetto "dolce stil novo" è bloccato da tempo su due posizioni decisamente contrapposte: parte della critica assume quell'espressione come sigla storiografica, capace di definire in sintesi la poetica dei rimatori toscani che guardano al bolognese Guido Guinizzelli e si stringono attorno a Guido Cavalcanti e a Dante, mentre un'altra, crescente costellazione di studiosi tende a dissolvere 'scuola' e poetica del "dolce stil novo", restringendola al solo Dante e a momenti d'intesa con gli amici Cavalcanti e Cino da Pistoia. Attraverso un'indagine sistematica sui testi questo saggio è approdato alle seguenti conclusioni: fondatezza e legittimità del titolo di "padre" degli stilnovisti attribuito al Guinizzelli; radicamento profondo della teoria e della prassi del "dolce stil novo" nella teologia creaturale e nella dottrina biblica dell'ispirazione; utilizzo coerente e motivato dell'Ars poetica oraziana, con particolare riguardo al rapporto "moti dell'animo"- parola e parola-pubblico. Contro i tentativi di liquidazione, si conclude dunque per una sostanziale tenuta della sistemazione storiografica proposta da Dante per la poesia volgare del Duecento, dentro la quale il "dolce stil novo" si accampa come tentativo felice di accordare sentimenti e parola, tradizione e novità, messaggio biblico e definizione oraziana della poesia.
 

Contents

La polemica degli antichi e lo vero ispirato
13
Gli scribe divini eloquii e lo scribano dAmore
33
La contropolemica dei novatori e lArs poetica
103
Orazio e la funzione psicagogica della poesia
153
Orazio la natura e la poetica del dolce stil novo
201
La gloria de la lingua tra dolci detti
259
Dante e il disdegno di Guido Cavalcanti
270
fedeltà storica a Orazio e cammino
283
Indice dei nomi
329
Indice dei luoghi dell Ars poetica di Orazio
343
Copyright

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