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e della rete. 11 Profeta non è

Parabole del seminatore e della zizzania, del granello di senapa, del lievito, del tesoro ritrovato, della perla onorato nel proprio paese.

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Vers. 2. Entrato in una barca. Si per non essere oppresso dalle turbe, e sì per avere davanti a se tutti i suoi uditori.

cosa,

e ne celano

Vers. 3. Per via di parabole. Le parabole, o comparazioni, o similitudini dicono con espressioni e termini figurati una un'altra più importante. L'uso di queste era comune presso gli Ebrei, e ne sono piene le Scritture. S. Agost. dice, che l'oscurità di questi enimmi è usata ne' libri santi per esercizio di quelli che cercano, e per diletto di que' che trovano la verità ascosa sotto il loro velame. Contra Faust. XII. 7

7.

et venerunt volucres coeli, et comederunt ea.

5. Alia autem ceciderunt in petrosa, ubi non habebant terram multam : et continuo

exorta sunt, quia non habebant altitudinem terrae.

6. Sole autem orto aestua

verunt: et quia non habebant radicem, aruerunt.

7. Alia autem ceciderunt in spinas: et creverunt spinae, et suffocaverunt ea.

8. Alia autem ceciderunt in terram bonam, et dabant fructum aliud centesimum, aliud sexagesimum, aliud trigesimum..

9. Qui habet aures audiendi, audiat.

10. Etaccedentes discipuli dixerunt ei: Quare in parabolis loqueris eis?

11. Qui respondens, ait illis : Quia vobis datum est nosse mysteria regni coelorum : illis autem non est da

tum.

strada: e sopraggiunsero gli uccelli dell'aria, e lo mangia

rono.

5. Parte cadde in luoghi sassosi, ove non avea molta terra: e subito spuntò fuora, perchè non avea profondità di

terreno.

6. Ma levatosi il sole lo infuocò: e per non avere radice

seccò.

7. Un' altra parte cadde tra le spine e crebber le spine, e lo soffocarono.

8. Un'altra finalmente cadde sopra una buona terra, e fruttificò: dove cento per uno, dove sessanta e dove trenta.

9. Chi ha orecchie da intendere, intenda.

10. E accostatisi i suoi discepoli gli dissero: Per qual motivo parli tu adessi per via di parabole?

11. Edei rispondendo disse loro: Perchè a voi è concesso di intendere i misterj del regno de' cieli; ma ad essi ciò non è stato concesso .

Vers. 11. A voi è concesso ec. A voi, che credete e bramate d'inteudere e di ubbidire alla verità, per dono singolare è dato di udire chiaramente esposti i misterj del regno di Dio. Non si parla qui de' precetti

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evangelici, i quali come necessarj a tutti furono a tutte le turbe spiegati nei capi 5. 6. 7. ec. : ma si parla di molte cognizioni utilissime a stabilire nella fede, e a confermare nel bene concedute agli umili e agli ubbidienti, negate a' superbi, e a quelli i quali, benchè avidi di sapere, non fanno uso della scienza per emendare la loro vita, e molto più a coloro, i quali tai cose disprezzano, ed empiamente deridono.

Vers. 12. A chi ha sarà dato ec. La parola avere significa in questo luogo farà buon uso imperocche (dice s. Agost.), chi di quello, che ha, non fa l'uso, per cui gli fu dato, è, come se non l'avesse. È co. stume di Dio di ricompensare con nuovi accrescimenti di grazia il buon uso della grazia; e per lo contrario ordina, che sia tolto il talento al cattivo servo, che non sa farne altro, fuorchè seppellirlo. Vedi cap.

XXV.

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gli occhi: affinchè a sorte non veggano cogli occhi, nè odano colle orecchie, nè comprendano col cuore, onde si convertano, ed io gli risani.

16. Ma beati sono i vostri occhi, che vedono, e i vostri orecchi, che odono.

17. Imperocchè vi dico in verità, che molti profeti e molti giusti desiderarono di vedere quello, che voi vedete, e non lo videro, e di udire quello, che udite, e non l' udirono.

18. Sentite pertanto voi la · parabola del seminatore.

19. Chiunque ascolta la parola del regno (di Dio), e non vi pon mente, viene, il maligno, e toglie quel, che era stato seminato nel di lui cuore: questi è quegli, che ha ricevuto la semenza lungo la strada.

20. Quegli, che riceve la semenza in mezzo alle pietre, è

Vers. 15. Affinchè a sorte non veggano cogli occhi ec. Si descrive il terribile stato di quei peccatori, de' quali dicesi Ps. XXXV. 3. non ha voluto intendere per ben fare. L'ostinazione de' Farisei era tale, che temevano di esser costretti a riconoscere Gesù Cristo per vero Messia, e perciò a condannar se medesimi.

Vers. 17. Molti profeti e molti giusti ec. Vedi Hebr. XI. 13.

verbum audit, et continuo cum gaudio accipit illud.

21. Non habet autem in se radicem, sed est temporalis: facta autem tribulatione et persecutione propter verbum, continuo scandalizatur.

22. Qui autem seminatus est in spinis, hic est, qui verburn audit: et sollicitudo seculi istius, et fallacia divitiarum suffocat verbum, etsi ne fructu efficitur.

23. Qui vero in terram bonam seminatus est, hic est, qui audit verbum, et intelligit, et fructum affert, et facit aliud quidem centesi mum, aliud autem sexagesimum, aliud vero trigesimum.

colui, che ascolta la parola, e subito la riceve con gaudio.

21. Ma non ha in se radice, ed è di corta durata: e venuta la tribolazione e la persecuzione a causa della parola, tosto è scandalizzato.

22. Colui, che riceve la semenza tra le spine, è quegli, che ascolta la parola : ma la sollecitudine del secolo presente, e la illusione delle ricchezze soffogano la parola, onde rendesi infruttuosa.

23. Maquegli che riceve la semente in un buon terreno, è colui, che ascolta la parola, e vi pon mente, e porta frutto, e rende questo il cento, quello il sessanta, quell' altro il trenta per uno .

Vers. 21. Non ha in se radice, ec. Non ha ben radicato l'amore della pietà: onde riceve bensì con piacere le verità del Vangelo, tratto dalla nativa loro bellezza; ma non resiste, nè persevera nel metterle in pratica ogni volta, che per attenersi a queste verità si veda in pericolo di perdere alcuna di quelle cose che più ama, come la vita, i piaceri, la stima degli uomini.

Vers. 23. E rende questo il cento, quello il sessanta, quell' altro il trenta per uno. Questa diversità di frutto ed è in ciascheduno degli eletti, ed è ancora in ciascheduno degli stati, che sono nella Chiesa. Quindi s. Agostino Quaest. Evang. quaest. 9. il frutto centesimo lo attribuisce ai martiri, il sessantesimo ai vergini, il trentesimo a quelli, che santamente vivono nel matrimonio.

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