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DI

F. GIROLAMO SAVONAROLA

DE' PREDICATORI

VOL. UNICO

PRATO

PER RANIERI GUASTI

1846

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AVVERTIMENTO

ALLA PRESENTE NUOVA EDIZIONE

Il nome del Savonarola è tra i nomi storici più noti in Italia, e dopo tre secoli dura viva tuttavia nel cuore di molti la di lui memoria, e la commozione suscitata dalla miserevole di lui morte. Molte, a cercarne, si troverebbero le cagioni di ciò: ma dovendosi qui, in occasione della ristampa di alcune sue prediche, tener parola di lui, non lo guarderemo se non dal lato morale, e non valuteremo nel Savonarola se non il frate, che in nome del Cristo combattè nell'arti e nelle scienze il paganesimo; il frate che fece opera di ripristinare l'idea cristiana, dalla crescente corruttela de' tempi affievolita; il frate cattolico che lasciò la vita nella tentata riforma de' costumi.

E quanto i costumi fossero caduti in fondo, l' attestano le storie tutte di quel tempo; e generale la dissolutezza, nei signori e nel popolo; e per tutto penetrata la contaminazione, nella corte e nel santuario; e basti il sapersi, che il luogo di San Pietro in terra

era occupato da Alessandro VI, e che Lorenzo il Magnifico, detto in un'opera recente il primo italiano de' suoi tempi, erasi fatto dilapidatore de' denari del comune. Così, tra questi due termini, dal pontefice al principe, si dibatteva la società in Italia, sullo scorcio del secolo XV; e colle virtù private si spegnevano le pubbliche, e rovinavasi alla decadenza dell'individuo e della nazione.

Pure, per sette anni, il Savonarola valse a trattenere tanto precipizio, e la sua potente parola mutò in Firenze i baccanali in dimostrazioni di pietà, e creò nella città che sbadatamente festeggiava nelle giostre de' Medici, la generazione che più tardi seppe combattere nell'ultima battaglia della repubblica. Alla sua voce, in san Marco erano accorsi più di 200 frati, tra' quali si leggono i nomi delle più illustri famiglie fiorentine; e il Pico e il Poliziano vollero indossare in morte l'abito che fra Girolamo vestiva; e il Michelangiolo si ricordava ne' suoi tardi anni delle parole del povero frate, le quali gl'ispirarono un de' più bei pezzi dell' italiana poesia; ed egli volle in ricordanza del frate, che nel rovescio della medaglia dove Leone Leoni, aretino, l'aveva ritrattato, fosse fatto un cieco guidato da un cane (1); che rappresentava, per Michelangiolo, un simbolo del Savonarola.... E pareva il vizio fosse infrenato dalla sua viva voce, perchè, dove egli tacesdi bel nuovo il vizio irrompeva; e quando nel 1497, tacque alcun tempo, essendogli la parola interdetta, la città si vide di bel nuovo perduta, e gli uomini che in allora erano al reggimentó se ne trovarono

se

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(1) Con questo motto: Docebo iniquos vias tuas, et impii ad te convertentur .

sgomenti. Ecco le parole del Barsanti (1): « Il silenzio non pertanto ed il ritiro del Padre Savonarola sembrava troppo dannoso a quella repubblica destinata dal gran Padrone della Vigna ad essere inaffiata dai sudori di questo fedele suo ministro, e coltivata mercè la di lui fruttuosa predicazione, col seme fecondo della soda e casta sua dottrina. È un principio indubitato presso tutti gli scrittori di quei tempi, che alcuna cosa ci hanno narrato del frutto di sua missione, che quanto trionfava la pietà e la religione nei popoli, quando questo zelante ministro del Vangelo ne annunziava le massime, tanto languivano le virtudi e signoreggiava il vizio, quando egli si conteneva nel silenzio del suo ritiro ». Da che egli cessò di predicare, ecco, dice un antico scrittore, che si riprese la via ai giuochi e a tutte le ribalderie, in modo che i cattivi uomini dicevano: vedi che ora potremo commettere i nefandi peccati a nostro piacere e giuocare e fare altre ribalderie a dispetto del frate ». Lo che conferma anche lo storico Nardi, quando ci assicura che si vedeva e conosceva in questo tempo crescere tanto la moltitudine de' vizii e la rabbia degli avversarii, quanto cresceva la bontà e la devozione negli uomini semplici e retti di cuore. « Vedevano i buoni con pena, e compiangevano i magistrati la piena e l'urto di tanti vizii, nocivi ben anche alla retta polizia di uno stato; perlochè ritirarono l' ordine già emanato di sospendere della predicazione, e furono a porgere le più calde suppliche al Padre Girolamo, perchè s' inducesse a riassumere il caldo suo ministero, e interporre nuovi argini e ripari alla viziosa corrente». Ed egli accorse

(1) Vita del Savonarola, lib. 4, XVII.

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